Anno: 2020
Obiettivo: benessere della pianta attaccata e annientamento del parassita

La massiccia diffusione di Xylosandrus compactus nelle regioni nord-italiane sta causando danni rilevanti a carico di varie specie arboree e arbustive utilizzate in contesti urbani. Ad attirare la nostra attenzione sono alcune “bruciature” inspiegabili presentati in alcune specie. Grazie a una simile esperienza maturata nel territorio ligure, abbiamo sperimentato diverse tecniche di controllo dello scolitide.

Notiamo innanzitutto piccolissimi fori d’ingresso, dal diametro di circa 1 mm. Una volta inseritosi, il parassita brucia e soffoca la pianta, dalle fronde più esterne in primavera fino alla sua base nella stagione autunnale.

Per il recupero della pianta, abbiamo raccomandato una potatura di rami interessati effettuata ad una distanza di almeno 10 cm dal foro d’ingresso. Facendo attenzione a bruciare le ramaglie ormai secche per evitare l’ulteriore diffusione degli stadi adulti.
Per difenderci dal coleottero, abbiamo proceduto eseguendo trattamenti con microrganismi, i quali, a differenza dei prodotti chimici in commercio, riescono a penetrare il foro microscopico. Tali preparati hanno così agito su tutti gli stadi del Xylosandrus compactus – dall’uovo, alla larva, fino all’adulto.
Abbiamo poi combinato ai trattamenti una trappola per la cattura massale, in modo da colpire il parassita adulto.

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